CORDOVA
(FERNANDEZ de CORDOBA)

I documenti storici indicano a proposito di questa nobile famiglia che un ceppo minore dei FERNANDEZ de CORDOBA si installò a San Lorenzo alla fine del Cinquecento nella persona di un Bernardino Cordova.

La famiglia FERNANDEZ de CORDOBA è una nobile famiglia spagnola, i cui membri fecero parte dei “Grandi di Spagna”. Partecipò nell’antichità alla “riconquista” del sud iberico, allora detto Califfato di Cordova. Questa famiglia Andalusa, che trasse origine dalla famiglia AGUILAR, diede vita a diversi famosi generali nella storia spagnola, tra cui Gonzalo Fernàndez de Còrdoba, nato a Montilla il primo settembre del 1453 e morto a Granada il due dicembre del 1515.

Gonzalo, detto in italiano Consalvo, fu un valoroso generale, chiamato per l’eccellenza della sua arte guerriera “El Gran Capitan”, in italiano il “Gran Capitano”. Partecipò a diverse spedizioni durante le guerre che opposero francesi e spagnoli sul suolo italiano, e dopo le sue vittorie fu nominato Vicerè di Napoli e Duca di Puglia e di Calabria. Una parte dei suoi discendenti rimase a Gerace.

Parente del Gran Capitano, anche se di un ceppo minore e di grado di parentela incerto, fu quel Bernardino che arrivò a San Lorenzo nella metà del Cinquecento.

Nei registri di San Lorenzo, il cognome è trascritto in tre modi diversi: CORDOVA (CORDUVA), CORDOBA (CORDUBA) o CORDOMA (CORDUMA) con variazioni di scrittura e quindi anche di pronuncia per una stessa persona da un atto all’altro. La forma CORDOBA appare soltanto all’inizio del Seicento e non si legge più dopo il 1675; la forma CORDOMA è la più frequente nel Seicento e il Settecento, diventa rara nell’Ottocento per poi sparire. CORDOVA, rara inizialmente, diventa la forma comune nell’Ottocento e nel Novecento.

Bernardino CORDOVA appare più volte in quanto testimone nei registri matrimoniali tra il 1593 e il 1603. Negli atti leggiamo che era figlio di Minichello (Domenico) e di Carmosina MISERRAFITI.

Nei registri ritroviamo anche un suo fratello di nome Antonino, probabilmente di poco più anziano, morto nel 1611 e sposato con Lavinia ROMEO. E’ da Antonino che hanno origine tutti i CORDOVA di San Lorenzo.

Bernardino, infatti, sposò Delasia Rosella MUTTARI. Morì il 28 settembre del 1607: nel relativoatto della parrocchia dittereale di San Lorenzo si legge “avendo passato di questa vita …Bernardino Cordoma con una archibusciata et altri feriti pertanto non si ha possuto confessare…”. Lo stesso giorno morì anche Anna Cordoma nelle stesse identiche condizioni, ma non sono scritti i nomi dei suoi genitori cosicché non è possibile conoscere il suo grado di parentela con Bernardino.

Dal suo matrimonio Bernardino ebbe tre figli: Carmosina, Minichella Carmosina e Severo Saverio. Quest’ultimo si sposò con Bernardina MARINO con cui ebbe una figlia Francesca. In questo modo,il ceppo che nasce da Bernardino non da discendenza di cognome CORDOVA.

Suo fratello Antonino ebbe con la sua sposa Lavinia ROMEO, due figli: Troilo e Viola. Troilo detto nei registri “Lo Spagnolo” morì il 27 settembre 1646. Sposato con Caterina ASPREA, ebbe con lei quattro figli tra cui Innocenzio, Denia, Flavio e Antonio. Questo ultimo sposò Antonia SPADAFORA il 13 marzo 1651 ed ebbe con lei tre figli: Flavia, Francesca Antonia e Giuseppe. Dopo la morte della moglie, si risposò il 21 novembre 1667 con Agata ROCCO, originaria di Bagnara, con la quale ebbe una figlia Domenica.

Suo figlio Giuseppe (nato vero il 1660, morto nel 1726) sposò Giovanna LIGATO con cui ebbe trefigli: Porzia (1697-1770), Giovanni Aloisio (1697-1772) e Bartolomeo (1704-1761).Bartolomeo sposò Margherita SFARAONE ed ebbe con lei sette figli: Giuseppe (nato nel 1727),Francesca (nata nel 1730), Domenico (nato nel 1732), Vincenzo (1735-1806), Lorenzo (nato nel1736), Marcello Ascanio (1739-1801) e Porzia (nata nel 1742).

Nel Catasto Onciario di San Lorenzo del 1746, si legge che Bartolomeo di anni 39 “vive del suo” e “abita in casa propria” con la moglie Margarita SFARAONE e con i Giuseppe di anni 19 “studente”, Domenico di anni 14 “scolare”, Vincenzo “scolare” di anni 12, Lorenzo “scolare” di anni 10, Marcello Ascanio di anni 7, Francesca “figlia in capillis” di anni 16, Porzia di anni 4 e Giovanna “figlia infante”. In più notiamo la presenza di un servo. Per ciò che riguardava il fisco, leggiamo che Bernardino era “nobile vivente e sopra g.die, che godeil foro militare”. Ritroviamo lo stesso Bernardino nel Catasto Onciario del 1754 dove leggiamo che “non paga testatico per esser civile”. Possiede 42 ducati di once di beni.

Suo figlio Marcello Ascanio fu dottore in legge. Si sposò con Agnese RUFFO e morì a Melito il 4gennaio 1801. Fu sepolto nel santuario di Porto Salvo dove è ricordato nella lapide sepolcrale che apparteneva alla rinomata famiglia dei magnati di Spagna.